Guerre di carta by BRONSON Po

autore:BRONSON Po
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 8845409805
editore: Edizioni Sonzogno
pubblicato: 1997-11-19T23:00:00+00:00

11 - Macchine

Il momento era giunto. I sales sciamarono fuori dalla riunione di briefing e presero posto nei loro bunker, nelle loro postazioni. Prepararono i pezzi da fuoco e scrutarono i radar. Erano soldati di venti, trent’anni d’età. Mercenari. Professionisti della guerra. Erano le avanguardie di una superpotenza economica. I fanti nelle trincee della guerra dell’informazione. Il nemico era là fuori, nella nebbia, dentro i palazzi, nascosto nei computer, mimetizzato tra i numeri, pronto all’agguato, tra i fili, i cavi, le lunghezze d’onda. I soldati indossavano le uniformi, si dipingevano la faccia, si svegliavano nel cuore della notte, e per tutta la giornata erano chini a riaffermare i principi su cui era fondato il loro grande paese. Erano l’ultima parte in movimento di una macchina in grado di movimentare denaro, ridistribuire ricchezza, costruire consenso, sviare l’opinione pubblica, produrre risultati e affossare riforme. Era lo spremitoio della nuova economia, il coltellino svizzero dell’era dell’informatica, una macchina capace di molteplici importanti funzioni di indiscutibile interesse commerciale. Una macchina fornita di due sistemi di velocità, Frenesia e Autodistruzione, e le cui parti in movimento avevano spesso bisogno di venir sostituite. Era meno dispendioso sostituire le parti piuttosto che ripararle, più economico sbattere in prima linea nuovi giovani corpi ambiziosi, facendoli dannare nel tentativo di realizzare una vendita.

Scrutarono l’orologio. Ripeterono per l’ennesima volta le argomentazioni che avevano appreso dal reparto ricerche. Paul DeShews strinse i suoi reggi maniche, si portò la tastiera del computer sul petto, appoggiò le ginocchia sugli appositi sostegni della sedia ergonomica e sistemò l’apparecchio telefonico. Sid Geeder si riempì il thermos di caffè. Sue Marino era già al telefono e cercava di convincere il suo fidanzato che il matrimonio le andava benissimo, era soltanto un po’ sotto stress a causa dell’operazione che stava per scattare, ma presto sarebbe tornata a essere quella di sempre. Ognuno controllò lo schermo del proprio Quotron per assicurarsi che tutti i mercati fossero collegati e che non ci fosse qualche messaggio personale urgente sulla parte bassa del video. Eggs riprogrammò il suo Quotron in modo che gli mostrasse sempre, sulla colonna a sinistra, i prezzi attuali dei contratti a termine sulla borsa, l’oro, il petrolio e la quotazione del dollaro. Lisa Lisa sfruttò il riflesso dello schermo verdastro per allungarsi le ciglia, che subito dopo sbattè il direzione di Eggs Igino. Nickel Sansome cercava affannosamente sul fondo del suo cassetto il nichelino che vi aveva nascosto.

Aumentarono tutti il volume dell’interfono finché il piano clienti fu coperto dal ronzio degli altoparlanti. Il loro stomaco si contrasse, mentre i muscoli del corpo erano come spappolati dalla tensione. La gola gli si seccò al punto che la bocca gli sembrò riempirsi di ovatta e la lingua intorpidirsi. Nelson Dicky la tirò fuori, la lingua, e la punse con il pennino di una stilografica, per ridarle sensibilità. I piedi di Lisa Lisa si stavano addormentando e pendevano dalla sedia come due mazze da golf, urtando contro lo schedario. Sue Marino sentì il bisogno di chiamare la madre. Guardò l’orologio. Tutti continuavano a guardare l’orologio.

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